LE MASCHERE ITALIANE DELLA COMMEDIA DELL'ARTE

E' CARNEVALE 

Domani è festa, mangiamo la minestra.            

La minestra non è cotta, mangiamo la ricotta.               

Tiriamo la cordicella,  esce fuori Pulcinella.                   

Ecco un piatto di maccheroni  e li mangia in due bocconi.


(disegni di Francesca, cl.IV)

La maschera di ARLECCHINO è di tradizione italiana, è nato in un quartiere povero di Bergamo, in Lombardia. E molto conosciuto per il suo vestito di "cento" colori. Il suo vestito è così colorato perché, essendo povero, i suoi amici, in occasione del Carnevale, gli regalano dei pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi, in modo che possa averne uno anche lui. Ha una maschera nera e un bastone di legno. E' stravagante e scapestrato, ma pieno di astuzia e di coraggio. Soffre di una brutta malattia: la pigrizia. Le sue doti caratteristiche sono l'agilità, la vivacità e la battuta pronta. Il suo principale antagonista è Brighella, che come dice il nome, è attaccabrighe e imbroglione, ossequioso con i potenti e insolente con i deboli.


IL VESTITO DI ARLECCHINO

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano,
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
'T' assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta 



BRIGHELLA

Brighella viene da un quartiere ricco di Bergamo. Ha un carattere scaltro e astuto, è cuoco, cameriere e anche capo servitù. È antagonista di Arlecchino, attaccabrighe, imbroglione, chiacchierone. È insolente con i sottoposti e insopportabilmente ossequioso con i padroni.
L'abito che Brighella si vanta di indossare è la "livrea", simbolo dell'appartenenza al padrone: calzoni larghi e giacca bianchi, listati di verde, un mantello bianco, anch'esso con due strisce verdi, un berretto a sbuffo e la mezza maschera sul viso.

Son Brighella attaccabrighe,

ho la casacca con le righe.

Righe verdi ed alamari,

sempre le tasche senza denari.

Mangio molto, spendo mai:

niente soldi e niente guai!



COLOMBINA

E' nata a Venezia. Colombina è una briosa e furba servetta. E' vivace, allegra e sapiente, civetta e furba, graziosa, bugiarda, maliziosa e pungente, spensierata, chiacchierina e parla veneziano. E' molto affezionata a Rosaura, la sua giovane e graziosa padrona e, per renderla felice, è disposta a combinare imbrogli su imbrogli.

Vestito bianco

ho di bucato,

verde il grembiule

come un bel prato.

Dalla cuffietta

di tutti i colori

i riccioli scappano fuori.



Colombina la messaggera

Colombina, la messaggera, cerca cerca la Primavera

la più bella che ci sia me la voglio portare via.


Ecco qui che l'ha trovata, tutta bella incipriata,
con le scarpe di cioccolata, Colombina vuol ballar.

E' la sera di Carnevale, Colombina vuol ballare
e si fece accompagnare da un vecchio Barbablù
che saresti proprio tu.

PULCINELLA

Questa maschera con la gobba e il naso adunco può considerarsi la più antica del nostro Paese, personifica virtù e vizi del borghese napoletano. La maschera di Pulcinella si adatta ad ogni ruolo: padrone, servo, domestico, magistrato, ma in nessun caso atletico. Sobrio nei movimenti, lento, goffo e di poche parole, ma, quando parla, è sempre secco e mordente.

 

PRANZO E CENA

Pulcinella e Arlecchino
cenavano insieme in un piattino:
e se nel piatto c'era qualcosa
chissà che cena appetitosa!
Arlecchino e Pulcinella
bevevano insieme in una scodella,
e se la scodella vuota non era
chissà che sbornia, quella sera!


                                            CANZONETTA                                                                                               DI CARNEVALE

Pulcinella aveva un gallo;
tutto il giorno vi andava a cavallo,
con la briglia e con la sella.
Viva il galletto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un gatto;
tutto il giorno saltava da matto,
suonando una campanella.
Viva il gattino di Pulcinella!



PANTALONE

Maschera veneziana. Pantalone è un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone. Crede solo nel denaro e nel commercio. Arricchito, avaro e diffidente, per far sfoggio della sua autorevolezza si intromette, non invitato, in dispute e alterchi e, puntualmente, finisce col ricevere botte da entrambi i contendenti. Veste sempre molto semplicemente: ai piedi porta le pantofole; ha un camicione e una calzamaglia rossi con un colletto bianco e sopra indossa un mantello nero. Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita. In testa ha una cuffia aderente che sembra un tutt'uno con la maschera. Pantalone ha un carattere particolare: è nervoso e "rompiscatole" perché è il vecchio brontolone e testardo. Lui spende poco, è attaccato al suo denaro.

Carnevale vecchio e pazzo

Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato. (Gabriele D'Annunzio)


DOTTOR BALANZONE


E'  una maschera tipica di Bologna. Rappresenta un personaggio pedante e brontolone, spesso parla tanto e non conclude niente, ma e' anche dotto e sapiente. In testa ha un cappello nero a larghe falde, indossa una toga lunga e nera, il panciotto e i pantaloni neri. Ha un merletto bianco sui polsi e un bel colletto di pizzo. Indossa calze bianche e scarpe nere con tanto di tacco. Ha i baffetti all'insu'. Molto spesso ha un libro sotto il braccio. Procede imperterrito nei suoi discorsi senza spaventarsi delle colossali baggianate che dice.

Il gioco dei se

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa! (Rodari)

ROSAURA e FLORINDO

ROSAURA E FLORINDO

ROSAURA vive e abita a Venezia, in un bel palazzo sul Canal Grande, con il padre Pantalone, ricco mercante. La loro cameriera è Colombina e si presta sempre ad aiutare Rosaura, spedisce anche lettere indirizzate a FLORINDO, l'innamorato.

PINACOTECA di CARNEVALE


BRIGHELLA (Angela, cl.IV)

ARLECCHINO (Gelsomino, cl.II) 

UNA MASCHERA SPECIALE (Alessandra,cl.II)


COLOMBINA (Greta P. cl.II)
PIERROT (Greta G. cl.II)


TANTE MASCHERE ALLEGRE (Cristian, cl.II)

ARLECCHINO CON VENTAGLIO (Angelica cl.II)

Carnevale a scuola!

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